sabato 23 luglio 2022

Il disegno di Roma





“Bellissimo complimenti”

“Grazie” rispose Gianni abituato a quei giudizi gratuiti. Nessuno comprava, ma tutti si complimentavano. In un angolo ai piedi del Colosseo la sera esponeva i suoi acquerelli raffiguranti Roma. In tanti si fermavano, in pochi mettevano mano in tasca.

Luca riprese per mano Ginevra e continuò la sua passeggiata. Faceva davvero caldo. Ma visitare Roma d’estate era stata più una scelta dettata dall’obbligo che dalla volontà. Di turisti ce n’erano a migliaia solo in quel pezzo di Città. Di indigeni pochi. Molti al mare, tanti in vacanza.

Spaccarono ancora una volta la via e proseguirono. Altri ambulanti, altre proposte. Pochi compravano. Tanti fotografavano, tutti camminavano nei due versi.

A un certo punto Luca vide un uomo correre. Aveva un mazzo di fiori in mano e la carnagione scura. Dietro di lui una guardia lo inseguiva. Era piuttosto grassottello e l’affare non era facile. Una gazzella decise di andare in soccorso dell’inseguitore. Decise di bloccare l’uomo ma il semaforo giocò in favore del venditore di rose. Luca si gustò la scena. Due passi più avanti c’era un’altra guardia. Di fronte a lui la bancarella di un altro artista. I suoi disegni venivano accatastati uno sopra l’altro. Lui era immobile. La guardia continuava a prendere con la destra, portare sulla sinistra e reggere con l'avambraccio i disegni. Il venditore aveva iniziato a rovistare nel borsellino probabilmente per trovare i documenti richiesti.

Luca si girò verso Ginevra. La baciò.

“Torno subito” disse.

Lei non capì. Lo guardò strano.

"Dove vai?"

Lui partì veloce. La giornata era stata faticosa ma iniziò a correre con tutte le sue forze. Correva e guardava dietro. Schivava gente. E continuava ad andare.

Si fermò quando arrivò dal ragazzo dei disegni fatti con gli acquerelli.

“Ci sono le guardie”

Lui lo guardò. Non si muoveva.

“Devi togliere tutto. Ti fanno le multe. Via via” disse mentre ansimava e agitava le mani facendo il segno internazionale dell'andare via.

In un secondo il ragazzo aprì lo zaino, buttò dentro i colori e i disegni. E lo guardò. Non disse nulla.

Iniziò a camminare zaino in spalla in direzione opposta a quella da cui proveniva Luca. A un certo punto, dopo una ventina di passi, si volse verso di lui alzò la mano destra per salutarlo e ringraziarlo.


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