giovedì 14 luglio 2022

Blu - il racconto di un tuffo






"Eh mo che vogliono questi?"

"Ehi Erika, che modo di rivolgerti è?"

"Scusa mamma ma quelli occupano il posto dove ci ha invitati Claudio"

"Vero, Claudio ci ha invitati qui. Ma chi l'ha detto che il posto sia solo suo?"

"Ma come? Ieri sera ha detto che ci viene da sempre qui"

"Certo, ma il mare è di tutti"

"Ma c'è tanto mare, perché sono venuti proprio qui?"

Erika, Riccardo e Assunta continuarono a scendere le scalette di Santa Caterina per approdare in un angolo uno degli infiniti angoli di paradiso del Salento. Alla vista di due turisti che si erano posizionati al "loro posto", però, Erika, la più piccola dei figli di Assunta, non fu entusiasta.

Riccardo invece aiutava la madre a raccogliere cicche e bottiglie di plastica e tanti altri rifiuti lasciati evidentemente dalla sera prima.

"Uno schifo" li accolse una dei due turisti in mare. "Un vero schifo. C'era anche una bottiglia di birra rotta"

"Ho riempito un'intera busta di plastica" fece per tutta risposta Assunta guardando i due nuovi ospiti in acqua che si riposavano sui loro materassini.

"Ieri pomeriggio non c'era tutto questo. Evidentemente stanotte hanno festeggiato" aggiunse la turista, facendo implicitamente capire a Erika che non era la prima volta che occupavano quello spazio.

I due ragazzi lasciarono controvoglia le loro cose vicine agli zaini dei due turisti, come se qualcuno avesse invaso il loro spazio, avesse preso qualcosa che era loro, avesse ridotto la loro porzione di terra in questo mondo, e iniziarono la scalata verso uno scoglio posto cinque barra sette metri più in alto. I nativi della zona lo chiamavano Acapulco, perché era da lì che si facevano i tuffi. 

Riccardo, non appena ci mise piede, sembrò non credere ai suoi occhi. Si sporse un po', prese le misure, guardò giù, e si tuffò. Erika era ferma. Il fratello impattò con l'acqua, fece il giro, risalì gli scogli e si rituffò. La mamma li guardava mentre era ancora china per terra a pulire la scogliera dai rifiuti della sera prima. I due turisti che avevano scambiato qualche parola con la signora erano ancora in acqua a godersi il loro bagno. Un'altra cicca raccolta, messa nella busta. I due turisti si guardavano, poi guardavano i ragazzini.

"Mamma" se ne uscì a un certo punto Erika.

"Dimmi tesoro" fece Assunta.

Poi Erika non parlò più.

"Tesoro" aggiunse la mamma.

Niente.

Si allungò, superò con lo sguardo lo scoglio e vide la bambina piangere. 

"Che succede?"

Intanto Riccardo la superava e si gettava per l'ennesima volta in acqua. Schizzò all'impatto e fece di nuovo il solito percorso di risalita.

La bambina era immobile.

"Non ci riesco" disse mentre guardava giù.

La mamma sorrise.

"Ma è normale, è molto alto."

"Ma io vorrei buttarmi"

"Lo so, tesoro. Ma siamo appena arrivate. Prendi prima confidenza con l'acqua. Potresti buttarti da qui, guarda" disse indicando qualche metro più in giù, da dove partiva un pezzo di roccia piatto, comodo per prendere lo slancio"

Il fratello continuava a buttarsi a candela e Erika lo continuava a guardare con invidia e voglia di emularlo.

Poi guardava giù e la paura prendeva il sopravvento. 

Infine, si convinse. Si spostò nel posto indicato. Le gambe tremavano di meno. La bocca sorrideva.

"Non la vedo" disse Assunta a uno dei due turisti in acqua.

"E' qui. E' sulla scoglio" rispose lui avvicinandosi alla ragazzina.

"E' basso?" chiese la madre.

"Sì, sì, va bene" assicurò lui.

Erika prese coraggio e si buttò. L'eccitazione e la paura appena arrivò sul blu dell'acqua si amplificarono e la ragazzina esplose in una risata contagiosa. Era felice, voleva subito rifarlo. Prima seconda terza bracciata. Uscì dall'acqua. Risalì la roccia. Poi ci pensò su. Guardò suo fratello. Anche qualche altro gradino verso l'alto. Lo raggiunse. La mamma la guardava preoccupata. Il fratello la aspettava. 

"Ora ci provo" sussurrò a Riccardo.

"Dai" disse quello mettendole una mano delicatamente sulla spalla.

I due si guardano. I loro occhi comunicavano intesa. Lei prese la rincorsa e si lanciò verso il mare.





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