Sono sempre di più i film, i libri, gli spettacoli, che vengono ambientati nel Salento. La mia terra sta diventando teatro e sfondo di tante narrazioni. È questo il dato da cui voglio partire. Un dato che non può far che bene e che ci convince sempre di più, se mai ce ne fosse bisogno, del fatto che viviamo in una terra meravigliosa.
Ho visto nei giorni scorsi il film “10 giorni con i suoi” di
Alessandro Genovesi, dove spiccano Fabio De Luigi e Valentina Lodovini, ma anche
Angelica Elli, Bianca Usai, Gabriele Pizzurro, il bravo Dino Abbrescia e Giulia
Bevilacqua. La storia è la più classica delle conoscenze tra due famiglie, i
Rovelli, quello con a capo-famiglia De Luigi, e i Paradiso, quella con a
capo-famiglia Abbrescia, e i rispettivi figli, Camilla e Antonio, che da poco
sono fidanzati e decidono di andare a convivere. L’occasione è la fine degli
studi di maturità e l’inizio del percorso universitario che portano la figlia
della famiglia Rovelli a dover scegliere la sede, e l’idea è proprio quella di
andare in Puglia, dove vive il figlio della seconda famiglia, i Paradiso.
Fra dubbi, titubanze e incertezze del padre Rovelli che,
neanche a dirlo, si scontra con il possibilismo della madre di Rovelli. A De
Luigi, la parte del padre insicuro e anche “tarpatore” di ali; a Lodovini
quella di madre aperta, e che ben disposta verso le nuove esperienze.
La storia d’amore tra i figli, però, lascia presto il posto
agli scontri tra le famiglie che caratterizzeranno il film. La comicità unica e
gentile di De Luigi sarà protagonista della vicenda, assieme alla dolcezza e ai
conflitti interiori della donna interpretata da Lodovini che dimostrerà
maturità, amor proprio e familiare e tanto altruismo.
Seppur si colloca nel genere commedia, è un film con un
contenuto importante di fondo, con numerosi messaggi lanciati e facilmente
recepibili dal pubblico. Dai conflitti che ogni famiglia vive e che visti dall’esterno
fanno presagire a qualcosa di poco normale, ma visti dall’interno sono tutt’altro
che strani; ai malintesi tra adulti; dall’intesa assoluta tra bambini, capaci
anche di spingersi oltre le loro possibilità e mettersi in pericolo; alla
sfrontataggine del figlio meno inserito nella famiglia, il combina-guai della
situazione.
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