È la storia di Lorenzo, italiano trapiantato a New York, e
Zoe che si incontrano nella più strana delle occasioni - un incipit che per gli
amanti del genere ricorda “Non buttiamoci giù” di Nick Hornby - e diventano
presto inseparabili, unendo le loro difficoltà e gli schiaffi presi dalla vita.
È la storia della loro impresa folle capace di entrare in testa a tutti e due e
scavare come un baco. Un’impresa che li porterà a girare per gli Stati Uniti alla
ricerca di un cimelio per collezionisti e a attraversare i posti dove la musica
è nata, dove il blues è stato quella carezza ai lavoratori nei campi, che
alleviava le sofferenze, trasformandosi poi nel rock ‘n roll e diventando
storia.
Un libro leggero ma intenso, mai banale, profondo, pieno di
riferimenti culturali, un viaggio in piena regola via per via strada per strada
dove la musica è nata, dove i protagonisti hanno fatto la storia. Due vite
complesse, quelle di Lorenzo e Zoe, anche in virtù dei bagagli familiari che si
portano dietro, ma due vite capaci di riscattarsi e di trovare la loro di
strada, anche in mezzo alla confusione e alla ricerca dell’impossibile.
Un libro che merita di essere letto, non solo da chi ama la musica, ma anche da chi ama la narrativa.